Narrato
*Pensato*
Parlato
Altre voci
Impetuosi fragori, strani rumori come possenti rombi di tuono che veementemente piovono dal cielo, risuonano nell'aria, producendo una eco che intimorisce chiunque passi da quelle parti. Di chi si tratta? Di uno scontro fra potenti entità sovrannaturali?
Semplicemente è il consueto allenamento quotidiano di Grozoth, un giovane ragazzo che costantemente si allenava in quella tetra e oscura parte della Grecia, che a prima vista sembrerebbe dimenticata dagli Dei.
Un'arida terra che si estende per chilometri e chilometri, sovrastata da una fitta e pericolosa nebbia, una scenografia perfetta per qualche scena dell'orrore o poteva presentarsi come una dimora perfetta per qualche malato di mente.
Amava tenersi a distanza adeguata dalla gente mentre si allenava, non voleva essere interrotto in alcuna maniera e per nessun motivo; così nessuno osava avvicinarsi per interrompere la quiete del giovane.
Era cambiato in questi anni: aveva acquisito una più profonda conoscenza del mondo, della vita e delle sue strane e a volte banali coincidenze. Rimaneva molto spesso immobile, divenendo quasi un tutt'uno con la natura circostante, arida quanto sia, e meditava sul suo passato, interrogando la sua identità e il suo ruolo nel mondo, ma soprattutto cosa il crudele Fato avesse in serbo per uno come lui.
Alzò lo sguardo al cielo, uno sguardo pietrificante con la luce che scarlatta, come fiamma vive e intense bruciano ogni cosa, pulsava dagli occhi facendo breccia nella fredda nebbia. Osservava il cielo, oscurato da candide nuvole che danzando eseguivano balletti cromatici con la frivola e debole luce dei raggi solari.
Non era un giorno come tutti gli altri, forse il Fato aveva parlato, la sua mente perversa aveva probabilmente escogitato qualcosa di terrificante per lui.
Poco tempo fa era venuto a conoscenza dell'esistenza eterea del dio dell'Amore, Eros, figlio di Afrodite, il quale stava rafforzando le sue schiere di cavalieri. Gli fu recapitato da fonti sconosciute, un messaggio certamente diverso da tutti gli altri ricevuti. Vi era impresso il sacro sigillo del dio, un cuore in stile gotico con delle sfumature sfavillanti intorno al bordo, era il simbolo sacro al dio Eros.
Lo invitava a presentarsi in un luogo conosciuto dal ragazzo molto bene, il suo campo d'allenamento tetro e oscuro, in cui sarebbero arrivati dei messaggeri del Dio per portarlo al suo cospetto e farlo così entrare a far parte dell'Ordine dei Cavalieri dell'Amore.
L'evento lo affascinava particolarmente, sentiva il sangue pulsargli nelle vene, il cuore palpitare sempre più forte, qualcosa come l'adrenalina lo eccitò e incitò ad accettare. In tutti questi anni, infatti, aveva sempre voluto dare una svolta alla sua vita, voleva cambiare, voleva evadere, voleva rinascere secondo dei precetti casti e puri, proprio come quelli divini, a cui era molto devoto e ubbidiente.
Il giorno era dunque arrivato...
Fremente e impaziente, sapeva, nonostante la lettera non esprimesse un giorno preciso per questo incontro, che il giorno era quello, lo aveva avvertito nell'aria.
Mentre osservava il cielo, qualcosa turbò la meditazione e squarciò come un velo, i pensieri in cui era totalmente immerso. Avvertiva delle strane presenze attorno a sè, qualcuno si stava avvicinando con un passo a ritmo incalzante e decisamente sostenuto. Grozoth non era minimamente turbato, sapeva che si dovesse trattare del Dio.
Innanzi a lui, comparvero due losche e intimidanti figure, le quali trasmettevano un'aura negativa e oscura. Le loro ombre si materializzarono, Grozoth riusciva a vederli come due imponenti statue nere armate entrambe di lance, vestivano un'armatura con degli aguzzi e protuberanti spuntoni, e il colore degli occhi era l'unico particolare cromatico visibile: rosso fuoco, che brillavano minacciosi, proprio come i suoi.
Di buone maniere non siete certo maestri. Chi osa disturbare la mia quiete e il mio allenamento? Quale colpa più grave vi si può attribuire? I due aguzzini rimasero in silenzio e senza alcuna intimidazione entrarono nell'unica zona in cui la luce filtrava meglio e la nebbia era molto meno intensa, rivelando così le identità.
Erano due giovani ragazzi, probabilmente della stessa età di Grozoth, indossavano un'armatura dalle graziose e amabili sfacettature cromatiche del rame e dell'argento, i quali piacevolmente si sposavano con lo scuro e tetro colore nero pece del bastone della lancia, che più alta della loro persona, scintillava stranamente, sembrava quasi voler parlare e bramava sangue, il sangue di Grozoth.
Tu...morrai...ora!Tu...morrai...ora!Parlavano contemporaneamente, usavano gli stessi tempi, lo stesso tono, la stessa aria intimidante. Erano degli umani? O delle entità divine? Erano davvero degli aguzzini mandati da qualcuno oppure erano davvero messaggeri del Dio Eros? Ma se così fosse perchè volevano ucciderlo?
Mille e più dubbi attanagliavano la mente del ragazzo, lo stringevano in una morsa mortale senza aver reqquie di nessun genere.
*Possibile che i servigi del Dio debbano essere così oscuri? No...non servirò mai un'entità così corrotta, adesso è l'ora di fargliela pagare!*Con una grandiosa e straordinaria capacità di celare e nascondere i propri sentimenti e i propri stati d'animo, Grozoth assunse un'espressione quasi divertita, aveva fatto la sua scelta e adesso nessuno poteva sognarsi di cambiarla, neanche il crudele destino, che tutto tinge e comanda.
Pagherete con la vita la vostra ineguagliabile insolenza. Preparatevi, la morte vi attende...Non sentite già spirare il soffio gelido dell'Ade e il cigolare della Porta Eterna che si apre per accogliere altre anime prave come voi?Il combattimento iniziò.
I due aguzzini afferrarono le lance e partirono all'attacco, facendosi vanto del vantaggio che essi potessero avere per mezzo delle armi e dell'armatura, a discapito di Grozoth il quale nonostante il tempo avverso, indossava esclusivamente dei pantaloni neri.
Non passò neanche una decina di minuti, che lo scenario cambiò. Ora una certa atmosfera di serenità e di tranquillità sembrava dominare silenzionsa sul luogo. La nebbia sulla terra e le nuvole nel cielo, iniziavano a diradarsi, mentre il sole toccava dolcemente l'ambiente arido del terreno, che presentava zolle e crepe profonde.
I due aguzzini giacevano a terra privi di vita, con le lance conficcate ad uno nel fianco sinistro e all'altro nel petto; il sangue si estendeva come una pozzanghera per alcuni metri intorno ai cadaveri, bagnando i piedi nudi di Grozoth, il quale con una fredda e apatica espressione si osservava le mani sporche di sangue e guardava intensamente i cadaveri ai suoi piedi.
Cosa vorrebbe significare questo? Cosa il crudele Fato ha previsto per la mia vita? Era questo il tuo infame scopo Eros? Rispondimiiiiiiiiiiiiiiiiii!Rabbia.
Rabbia e rancore rivolgeva ora il giovane ragazzo, verso la divinità che lo aveva fatto, scioccamente, illudere di poter mutare la sua vita.
Tuttavia, qualcosa gli dava l'impressione che non fosse finita. Qualcosa di oscuro si celava ancora da quelle parti, avvertiva la presenza di qualcuno in quel tetro paesaggio di morte. I suoni, gli spostamenti d'aria, suoi veri amici, gli rivelavano che qualcuno era nell'ombra.
Un altro scagnozzo? Qualcun altro con idee di morte?
Non so chi tu sia, ma se ci tieni alla vita, a differenza di questi due, faresti bene a mostrarti. Noto però che anche tu non sei maestro nelle buone maniere. Venite da me e neanche avete il coraggio di presentarvi?Il ragazzo non potè continuare con la sua altezzosità, poichè nuovi sentimenti popolarono il suo cuore, sensazioni di incredulità e incredibile sorpresa. Dalla nebbia che sempre più si diradava, emerse una fanciulla bellissima, i capelli color legno, un legno che nessuno albero più pregiato poteva ottenere, e occhi color del notturno vischio di mezzanotte.
Grozoth era incantato, avvertiva che quella non era una fanciulla semplice e naturale, qualcosa gli trasmetteva che la vera entità divina fosse lei.
Chi sei tu, o venerabile fanciulla? La tua graziosità e leggerezza nei movimenti come la tua straordinaria bellezza, non si addicono ad un tetro luogo di morte e disperazione come questo...La fanciulla sorrise, rivelandosi ancora più bella e fresca di quello che già non fosse. Tese la mano verso il volto del ragazzo, lo accarezzò senza muovere le labbra per parlare o emettere suoni di alcun genere.
Mentre lo accarezzava, Grozoth fu invaso da un increbile senso di pace e serenità, che mai prima d'ora aveva percepito e vissuto.
Era certo che fosse una divinità, ma voleva sapere qualcosa in più anche se allo stesso tempo, sperava che lei non togliesse mai dal suo volto la mano graziosa e candida come la neve.
Senza parlare con la bocca, favolosa anch'essa, Grozoth sentì la sua voce nelle orecchie e nella mente...
Grozoth...io sono Morrigan, il tuo destino non è qui, non è quello di servire dei infimi e inesistenti come Eros, se cuoi cambiare la tua vita seguimi...Anche se il ragazzo non voleva, la fanciulla levò la sua mano e gli porse una lettera, senza alcun tipo di sigillo o simbolo. Non appena Grozoth l'afferrò, Morrigan scomparve nel nulla.
Grozoth rimase immobile, senza renderesene conto, per qualche minuto, contemplava ancora la bellezza e la pace che la strana e sconosciuta fanciulla emanava.
Dopo che si fu effettivamente ripreso, lesse il contenuto della lettera, che lo sbigottì non poco.
Grozoth, io sono Morrigan, la fanciulla, l'unica fanciulla sopravvisuta al massacro compiuto dai Fomori verso i discendenti della popolazione celtica. I tuoi intenti sono pacifici ed è per questo che ti ho scelto come mio discepolo. Ti farò cavaliere, ma il tuo destino non di compirà in Grecia, ma nelle mie intricate e labirintiche foreste in cui viva è la natura. Prima di ciò però raggiungi il Monte Olimpo, in cui dovrai fronteggiare e superare l'addestramento dell'angelico Odisseo.L'angelico Odisseo, il cavaliere a serivizio di Artemide, che abitava con gli Dei il Monte Olimpo, da sempre sacra dimora di entià divine. Doveva compiere un sano e strenuo addestramento, ma ora il destino era compiuto.
Riprese la lettera e si voltò verso la sua nuova destinazione: il sacro Monte Olimpo...